Scopri Lapedona
Info
Lapedona sorge in un territorio, diviso in contrade, in gran parte collinare, a pochi chilometri dalla costa, poco più a sud di Fermo, tra quest'ultima e il fiume Aso. La cittadina si trova sulla sommità di uno di questi colli nella originaria posizione medievale mentre la parte moderna si sta sviluppando sul lato est della collina. L'attività principale è l'agricoltura, praticata fin dall'epoca romana grazie alla qualità dei prodotti (frutta e olive in particolare). Ai terreni coltivati si alternano anche vaste macchie di vegetazione spontanea rendendo il paesaggio molto piacevole.
Storia
Il territorio era abitato fin dal secolo IV a.C. ad opera dei Pelagi venuti dalla Grecia, seguiti dai piceni e dai romani che vi fondarono una cittadina, in località "Madonna Bruna" probabilmente su un preesistente insediamento piceno. Nel sec. X, sul territorio si trovano diversi castelli e monasteri, la cui costruzione si deve all'opera dei monaci di Fonte Avellana e all'inizio del sec. XII viene nominata per la prima volta Lapedona. Nel sec. XII-XII passa nelle mani di Fermo e nel XIV secolo viene costruito l'attuale castello risultato dell'unione dei castelli minori (Saltareccio, San Martino, Monte Moro, San Giovanni). Questo spiega la presenza delle quattro chiese, probabilmente in rappresentanza dei quattro amministratori.
Da vedere
Il castello di Lapedona risale al sec. XIV e la sua cinta muraria racchiudeva all'interno l'intero centro abitato. Al castello si accede da due porte: Porta Marina, con i merli di tipo ghibellino, e Porta da Sole che immette nella piazza principale, Piazza Leopardi. Al centro di essa si trova la Fontana con Aquila del 1908 e vi si affacciano il Palazzo Comunale (del sec. XVI) la chiesa di S. Nicolò. Sotto il loggiato dell'edificio comunale prima citato, viene conservato un Cippo Funerario di epoca romano-imperiale. Sempre all'interno delle mura castellane si trovano le chiese di San Lorenzo e San Giacomo e la casa natale dell'inventore Temistocle Calzecchi Onesti; vi era inoltre un'altra chiesa S. Maria oggi distrutta.