Scopri Pesaro
Info
Pesaro è una delle città più animate e variegate delle Marche. La città, adagiata sulla costa nord delle Marche, proprio al confine con l’Emilia Romagna, con lunghi tratti di litorale sabbioso a cui si accostano due verdi promontori a picco sul mare, offre numerose attività da svolgere che vanno dallo sport alla musica passando per arte e storia. Pesaro fu fondata dai Romani e ancora oggi presenta la tipica struttura a croce con Cardo e Decumano, al centro dei quali si sviluppa il centro storico ricco di reperti archeologici romani, mura medievali, splendidi palazzi rinascimentali e numerose strutture dedicate alla celebrazione dell’antica storia della città.
Pesaro è la città natale del compositore Gioacchino Rossini.
Da vedere
Tra i luoghi di maggiore interesse da visitare a Pesaro c’è il Palazzo Ducale, situato al centro di Piazza Del Popolo, ha rappresentato il luogo di residenza delle signorie a capo della città. Si può accedere al palazzo dal cortile e al suo interno è possibile visitare il grande salone Metaurense, dove si tennero le nozze di Camilla D’Aragona e Costanzo Sforza, il cortile destinato alla caccia e il giardino segreto. Davanti al Palazzo si trova la “Pupilla di Pesaro”, una maestosa fontana fatta costruire nel 1588 da Francesco Maria II Della Rovere, che è diventata un luogo di ritrovo per abitanti e turisti. Nell’antica Via del Duomo poi sorge la casa natale di Gioacchino Rossini, un edificio di cinque piani dedicato al famoso compositore marchigiano. Intitolato a Rossini poi c’è il Teatro di Pesaro, che prese il suo nome in seguito alla rappresentazione de “La Gazza Ladra” nel 1818. Pesaro inoltre è famosa per le sue numerose chiese: prima tra tutte il Duomo dedicato a Maria Santissima Assunta e San Terenzio, patrono della città, è in stile neoclassico, in pietra bianca e caratterizzata da un rosone posto al centro della facciata; al suo interno si possono ammirare meravigliosi mosaici e la struttura romanica, unica sul territorio. Troviamo inoltre le chiese di Sant’Agostino e San Giovanni Battista, entrambe con un forte valore monumentale. Un altro simbolo della città è la Sfera Grande posta sul lungomare, realizzata da Arnaldo Pomodoro nel 1998, questa simboleggia l’unione tra città e uomo.
Storia
Il nome della città deriva dall’antico nome del fiume Foglia: Isaurus o Pisaurus. Le sue origini sono antichissime: si pensa che i primi a costruire qui siano stati i Siculi. Si trovano poi insediamenti di Umbri-Piceni, Etruschi e Galli Senoni fino al 184 a.C., quando Pesaro diventa la colonia romana Giulia Felice. Caduto l’Impero Romano d’Occidente (476.d.C.), subisce le invasioni dei Goti. Dopo l’incendio della città, nel 544 torna all’Impero Romano d’Oriente. Durante la dominazione bizantina partecipa alla Pentapoli marittima con Rimini, Fano, Senigallia e Ancona. Liutprando, re dei Longobardi, conquista Pesaro e la fa governare fino al 752 quando torna sotto l’esarcato di Ravenna. Tre anni dopo diventa del re dei Franchi, Pipino, che la cede al pontefice Stefano III, donazione confermata da Carlo Magno nel 774, dando inizio alla plurisecolare appartenenza della città ai domini papali. Divenuta un fiorente Comune nella prima metà del XII secolo, prende parte alle lotte tra Papato e Impero. È sotto la Signoria dei Malatesta dal 1286 al 1445 quando viene ceduta a Francesco Sforza duca di Milano e al fratello Alessandro. A quest’ultimo succede il figlio Costanzo, poi Giovanni Sforza, marito di Lucrezia Borgia. Dopo il breve regno (1500-1503) di Cesare Borgia, Giovanni Sforza riprende la città fino al 1512, quando subentrano i Della Rovere con il duca di Urbino Francesco Maria I. Il successore Francesco Maria abdica nel 1626 e cede alla Chiesa il ducato di Pesaro e Urbino. Il dominio della Chiesa termina l’11 settembre 1860, quando il generale Cialdini la occupa annettendola al regno di Sardegna sotto Vittorio Emanuele II. Da allora Pesaro ha partecipato alle vicende dello stato italiano. Distrutta per gran parte nella seconda guerra mondiale, viene ricostruita e si espande sempre più fino ad assumere l’aspetto dei giorni nostri.